sabato 7 giugno 2014

LA GIFRA IN CONCERTO - San Filippo Neri: il santo della gioia. Concerto presso la basilica della Madonna dell’Olmo.

Domenica 25 maggio presso la basilica della Madonna dell’Olmo si è svolto un concerto in onore di San Filippo Neri, la cui memoria ricorre il 26 maggio. Egli fu un sacerdote italiano, venerato come santo dalla Chiesa cattolica. Fiorentino d'origine, si trasferì, ancora molto giovane, a Roma, dove decise di dedicarsi alla propria missione evangelica in una città corrotta e pericolosa, tanto da ricevere l'appellativo di «secondo apostolo di Roma». Radunò attorno a sé un gruppo di ragazzi di strada, avvicinandoli alle celebrazioni liturgiche e facendoli divertire, cantando e giocando senza distinzioni tra maschi e femmine, in quello che sarebbe, in seguito, divenuto l'Oratorio, ritenuto e proclamato come vera e propria congregazione da papa Gregorio XIII nel 1575. Per il suo carattere burlone, fu anche chiamato il «santo della gioia» o il «giullare di Dio».
Il concerto ha inizio alle ore 21:00  con una presentazione, da parte di Padre Candido del Pizzo, frate presso il convento S. Francesco e S. Antonio, dei cori partecipanti, che il collaborazione con don Giuseppe Ragalmuto, sacerdote della Madonna dell’ Olmo, ha organizzato questo evento. Il primo coro a esibirsi è stato quello della Madonna dell’ Olmo guidato dall’ organista Valerio e dal maestro Maurizio; a seguire quello della Divina Provvidenza, guidato da padre Candido del Pizzo e accompagnato dall’organista Ida Della Rocca, e infine il coro della GiFra, soprannominato coro “Arcobaleno” per le magliette colorate indossate durante l’evento. I gifrini, inclusi due araldini, i fratelli più piccoli della famiglia francescana, hanno eseguito tre canti: Madre dell'alba, il Magnificat di Frisina e Ave Maris Stella, riscuotendo grande successo. Tutto è stato reso possibile grazie alla direzione e all'accompagnamento dell'organista e gifrina Ida Della Rocca, che con grande pazienza e maestria ha aiutato i ragazzi a prepararsi per questo evento. Alla fine del concerto padre Candido ha voluto omaggiare i presenti con un canto improvvisato che ha visto la partecipazione dei tre cori e dell’assemblea partecipante.
Molta ansia e paura di sbagliare aleggiava dietro le quinte, ma i ragazzi si sono fatti forza a vicenda, consapevoli che i loro canti erano doni per il Signore.
Con queste poche righe la Gioventù Francescana di Cava de’ Tirreni vuole ringraziare quanti hanno partecipato e assistito al concerto. Un sentito ringraziamento va alla comunità della Madonna dell’Olmo, a Don Giuseppe Ragalmuto, a Padre Candido Del Pizzo, a Ida Della Rocca e, in particolare, un grazie ai giovani della parrocchia della SS. Annunziata per la loro presenza.

Alzata del panno di S. Antonio


In occasione dei festeggiamenti di Sant’Antonio (13 giugno 2014), il giorno 13 maggio 2014, ad un mese dalla festa, è stata celebrata la santa messa in onore del santo.  Alle ore 20.00  i gifrini hanno partecipato vivamente alla processione, per le strade del corso della città, durante la quale viene portato il panno del santo. Al termine della processione il panno è stato innalzato sulla facciata della chiesa, acclamato con esultanza dai presenti e con fuochi d'artificio. Così è stato dato avvio ai festeggiamenti in onore di Sant'Antonio che si svolgeranno dal 10 al 16 giugno.


lunedì 2 giugno 2014

Il Signore è Risorto, Alleluia!


Il tempo pasquale offre tantissime immagini molto concrete e crude per permettere di vivere  pienamente la  passione di Gesù Cristo nostro Signore. Il figlio di Dio sta soffrendo per i peccati, le debolezze, le cattiverie dell’ umanità e sale sulla croce da innocente per salvarla... chi può amare più di così!?
Anche la gioventù francescana ha vissuto profondamente questa settimana santa partecipando agli eventi di fede, presso il convento di S. Francesco e S. Antonio di Cava de’ Tirreni.
La settimana inizia con la Domenica delle Palme in cui si celebra l'entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme, acclamato come Messia. «Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me» (Ap 3,20)
E noi siamo pronti ad aprire questa porta?
Lunedì, martedì e mercoledì si contempla il tradimento di Giuda che perde il più gran bene della sua vita per avidità o stoltezza. Giuda guadagna pochi soldi e perde in effetti, tutto. Gesù, invece, perde la vita e guadagna la Vita per sé e per i suoi fratelli.
Col giovedì ha inizio il triduo pasquale della Passione, Morte e Resurrezione di Cristo. I gifrini, in tale occasione, hanno partecipato alla celebrazione della messa in  Coena Domini e alla Lavanda dei piedi, in cui si fa memoria dell’Eucarestia, del Sacerdozio e del Comandamento dell’Amore, non semplicemente ricordando ciò che è accaduto ma ritornando alla grazia di quell’evento, incontrando direttamente il Signore Gesù.
Gesù ci invita a pensare «Chi sono io dei Dodici?», «Sono forse Pietro, che non si sente degno nel farsi lavare i piedi da Lui? O Giovanni, che invece si lascia servire? O ancora Giuda, che si fa lavare nonostante il suo tradimento?». Gesù ci chiede quindi di rivederci in quei Dodici, meravigliarci davanti a Lui che si fa dono, fare esperienza della vita, uscire dalla depressione quotidiana e fare come Lui: amare e servire. La Celebrazione non si conclude con la Benedizione Finale ma con Gesù Eucarestia che viene deposto nell’altare della Reposizione.
Alcuni gifrini, insieme all’ Ordine Francescano Secolare, hanno animato l’ adorazione eucaristica, altri invece hanno partecipato alla processione dei “battenti” che ha attraversato il centro storico della città.
Venerdì Santo, nel primo pomeriggio si è svolto il rosario della Divina Misericordia per ricordare la morte di Gesù sulla Croce, mentre alle ore 18:00 è stato letto il Vangelo della Passione con l’ Adorazione della croce: adorare la croce vuol dire avvicinarsi a Cristo morto per noi, affidargli tutte le nostre croci. A seguire la Via Crucis.
Il Sabato Santo alle ore 22:00 inizia la veglia notturna, che S. Agostino definisce madre di tutte le veglie. La gioventù francescana ha animato questa liturgia così importante e così ricca di segni come la benedizione del fuoco,  l’ incisione della croce sul cero pasquale, la benedizione dell’ acqua.  È il giorno in cui Cristo ha vinto la morte, in cui bene e male si sono affrontati e Cristo vittorioso risorge dai morti e sconfigge le tenebre del male.
Per S. Francesco la Pasqua è l'occasione per cantare la vittoria del Signore sulla morte mediante il dono della vita. Nell'Ufficio della passione (FF 292-293), Francesco dedica un salmo intero a questa celebrazione della vittoria del Signore e alla sua accettazione nella storia della nostra salvezza: “Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha fatto cose meravigliose. Questo è il giorno fatto dal Signore: esultiamo in esso e rallegriamoci. Cantate inni al Signore.”