venerdì 28 novembre 2014

Il volto più bello dell’umanità: la Santità.

Venerdì 31 ottobre, presso il Duomo di Cava de Tirreni, si è svolta la “ Festa dei Santi”, evento organizzato dalla Pastorale giovanile dell'Arcidiocesi Amalfi-Cava.
I ragazzi hanno deciso di proporre un’alternativa alla festa pagana di Halloween, di trascorrere questo giorno in maniera differente: non maschere di streghe, fantasmi o zucche, ma volti di Santi con lo scopo di trascorrere una serata di riflessione e preghiera, ma anche di divertimento.
I Santi scelti
come testimoni di santità sono stati: San Giovanni Paolo II, San Giovanni Bosco, Chiara Luce Badano, San Domenico Savio, Santa Maria Goretti e Pier Giorgio Frassati.
La
festa è iniziata in piazza con un momento di animazione, curato dal gruppo giovani SS. Annunziata e dalla Gioventù Francescana di Cava de Tirreni, con vari balli che hanno riscaldato la fredda serata coinvolgendo i giovani delle diverse parrocchie ed anche passanti, giunti con la voglia di andare controcorrente.

A seguire i ragazzi si sono cimentati in una rivisitazione della commedia “ De Pretore Vincenzo” di E. De Filippo, in cui Pasquale Esposito, un ladro di paese, arriva alle porte del Paradiso, chiedendo di entrarvi. Dopo varie vicissitudini, con l'aiuto di San Gennaro, è riuscito ad esaudire il proprio desiderio.
La rappresentazione si è conclusa con i ragazzi, vestiti da vari Santi, che hanno cantato e ballato sulle note del “Cantico delle Creature” di San Francesco. Uno sketch molto divertente ma che allo stesso tempo ha sottolineato la bontà del Signore, un Dio che non si stanca mai di perdonare.
Si è passati poi al momento di
Adorazione all'interno della cattedrale, preparato dalle Suore Francescane Alcantarine di Passiano. Il tema centrale è stato l'amore nelle sue varie forme: l'amore che prende per mano, l'amore fedele e stabile, l'amore che sa attendere, l'amore che lascia liberi, l'amore che si dona, l'amore che sa perdonare e infine l'amore che ama “com-passione”. I vari momenti sono stati rappresentati tramite le parole di Papa Francesco e una videointervista di Giastin, una ragazza affetta da amiotrofia spinale soprannominata “sorriso di Dio. Questa testimonianza ha suscitato nei cuori dei gifrini tanta ammirazione nei suoi confronti per la gioia e voglia di vivere, ma anche emozione.
In particolare, la risposta alla domanda “Cosa serve per essere felici? Pregare e amare Dio” ha reso ancora più forte la voglia dei ragazzi di proseguire questo cammino di fede.
Dopo
la reposizione del Santissimo, un momento di silenzio ha invaso la cattedrale durante il quale, ognuno dei presenti, ha affidato al Signore le proprie riflessioni, intenzioni e preghiere, silenzio poi conclusosi con il canto finale.
Successivamente i ragazzi hanno
condiviso muffin e hanno ricevuto immagini dei Santi protagonisti della serata con stralci della loro vita.
È stata una bella serata, alternativa alle solite feste profane proposte dalla società e con l’incoraggiamento di Papa Francesco: “Andate controcorrente. Andate avanti. Ma con i valori della bellezza, della bontà e della verità», ci auguriamo di camminare sui passi di Cristo, sull’esempio del mite Poverello di Assisi e di avere sempre il Vangelo come guida nella vita di tutti i giorni.
Sperando di essere ancora più numerosi ci rivediamo
alla prossima edizione!

sabato 4 ottobre 2014

San Francesco 4.1O.14


OGGI RICORRE LA MEMORIA DEL NOSTRO SERAFICO PADRE FRANCESCO. UN AUGURIO A TUTTI VOI CHE CI SEGUITE E A COLORO CHE PORTANO IL NOME DEL MITE POVERELLO DI ASSISI.

giovedì 4 settembre 2014

“LA BELLEZZA DEL CORAGGIO”

Il sostantivo coraggio risulta a noi una parola astratta, ma in realtà è più concreta di quanto pensiamo: una buona dose di coraggio la impieghiamo infatti in tutte le nostre azioni quotidiane, nelle nostre scelte, nelle relazioni con gli altri. Tanti sono gli esempi di uomini e donne coraggiosi, ma l’esempio più vicino a noi è quello di San Francesco, umile fraticello di Assisi di cui noi seguiamo le orme; quest’ ultimo ha mostrato coraggio nelle scelte quotidiane vivendo pienamente in Vangelo, scegliendo una vita priva di ricchezze per abbracciare Madonna povertà; ha avuto coraggio nell’ avere un colloquio con il sultano creando un dialogo religioso  o nell’ approvazione della regola.
“La bellezza del coraggio” è stata proprio la tematica che ha accompagnato noi giovani francescani nel vivere, dal 22 al 24 agosto 2014, il campo estivo della GIFRA presso il Santuario della Madonna della Libera a Castellammare di Stabia. Ci siamo soffermati su tre aspetti del coraggio:

- il coraggio dl quotidiano
- il coraggio di affidarsi 
- il coraggio di amare

Con il coraggio del quotidiano abbiamo voluto mettere in evidenza come il Signore non ci chieda azioni eroiche, ma “coraggi quotidiani”. Il coraggio dei piccoli passi, non l’evento storico o il grande gesto. Il coraggio è caricarsi di fatica, caricarsi lo zaino di tutte quelle sfaccettature imprevedibili della vita.
Con il coraggio di affidarsi abbiamo riscoperto il valore della fiducia e quanto essa si intrecci profondamente con la vita dei giovani: ciò emerge dal forte desiderio di avere persone accanto di cui potersi fidare fino in fondo e, nel contempo, di guadagnarsi la fiducia altrui. Fidarsi e affidarsi ad altre persone richiede comunque una buona dose di coraggio. I giovani ne sono capaci? Per noi cristiani poi il valore dell’affidarsi assume un significato tutto speciale:Gesù, infatti, il nostro modello ed e nelle sue mani che vogliamo mettere la nostra esistenza.Guardare a Gesù in tale prospettiva, per un giovanissimo, può non essere semplice, eppure abbiamo tanti esempi luminosi digiovani che si sono lasciati abbracciare e guidare da Lui. Scegliere Gesù e decidere di seguirlo può si costare fatica ma euna scelta in controtendenza che, come dice Papa Benedetto,non toglie nulla ma anzi dona tutto. La fiducia in Gesù vadunque alimentata attraverso una relazione costante. La preghiera, l’ascolto fedele della Parola, il discernimento, l’accompagnamento spirituale, la vita della Chiesa, la carità,sono strumenti che ravvivano l'amicizia con il Signore e ildesiderio di affidarsi a Lui.
Infine, con il coraggio di amare abbiamo voluto aiutare i giovani a trovare il coraggio di lasciarsi conoscere e amare dagli altri per quello che sono con le proprie povertà e le proprie ricchezze; e ad amare gli altri senza giudicarli o idealizzarli a priori, ma accogliendone qualità e fragilità.
I giovani vivono tante relazioni, più o meno profonde e significative. Ma si sentono amati davvero? E, soprattutto, hanno il coraggio di aprirsi agli altri senza maschere riconoscendo e mostrando tutte le loro sfaccettature, sia quelle di cui vanno orgogliosi, sia quelle che più temono? Solo così, infatti, permetteranno agli altri di conoscerli veramente e di poterli amare per quello che sono.

Allo stesso tempo l'amore chiede qualcosa anche a ciascuno di noi: non solo infatti lo riceviamo dagli altri e da Dio, ma esso ci impegna in prima persona ad essere capaci di amare. Amare, però, significa andare in profondità, vincendo la tentazione di fermarci ad una conoscenza superficiale di chi abbiamo accanto, ma impegnandoci a coglierne anche i lati meno evidenti, senza paura discoprirne sia le qualità che le piccole povertà.

giovedì 17 luglio 2014

“Prendete e mangiate: questo è il mio corpo!”

Domenica 22 giugno 2014 si è festeggiato il sacramento dell’Eucaristia che il Signore ci ha lasciato come segno della sua presenza, della sua realtà corporale, del suo sacrificio sulla croce e della vita eterna di cui ci ha reso partecipi. Per questa occasione i gifrini hanno partecipato alla S. Messa del Corpus Domini alle ore 18.00 presso il Duomo di Cava de’ Tirreni. Gesù non si ferma qui. Suo corpo è anche la Chiesa (Col 1,18), corpo mistico di cui Cristo è la testa. Ed è infine questo corpo sacramentale che nutre coloro che lo mangiano: “Prendete e mangiate: questo è il mio corpo!” (Mt 26,26).

Al termine della celebrazione hanno preso parte alla solenne processione che ha attraversato il centro storico della città. Alle ore 21.30 c’è stato il ritorno in Duomo con la solenne benedizione del vescovo Mons. Orazio Soricelli.

S. Antonio 2O14

Anche quest’anno i giovani della Gioventù Francescana di Cava dei Tirreni hanno dato il loro contributo in convento per la festa di Sant'Antonio, che ha avuto inizio martedì 10 giugno ed è terminata lunedì 16 giugno. La loro presenza dal primo all'ultimo giorno non è mai mancata, sia nel banco gastronomia, sia in particolari celebrazioni sia in attività varie. In particolare, martedì 10, giornata dedicata ai bambini, i nostri Araldini hanno animato la celebrazione eucaristica delle ore 19:00 con canti e offertorio. “Voi siete il sale della terra”, accompagnati dalle parole del Vangelo, i piccoli della famiglia francescana hanno dato testimonianza del loro modo di seguire Cristo, ovvero sulle orme di S. Francesco, e hanno pregato il Signore affinché con le loro opere possano dare sapore alla propria vita ed essere portatori di luce nel mondo. Giovedì 12 giugno, vigilia della festa di Sant’Antonio, è tradizione che da ogni frazione della città partano gruppi di pellegrini portando in processione statue o quadri del santo verso il convento francescano. Alcuni dei gifrini hanno partecipato a questi piccoli pellegrinaggi e una volta giunti tutti i gruppi in piazza San Francesco, si è celebrata la S. Messa del Pellegrino a cui hanno partecipato tutte le frazioni venute in processione. Al termine dell’ultima celebrazione, è iniziata un’adorazione notturna con l’esposizione del SS. Sacramento e la chiesa è rimasta aperta tutta la notte per aspettare il giorno della festa. 

Venerdì 13, a partire dalle prime ore della mattina, i gifrini si sono recati al convento per imbustare il pane da distribuire ai fedeli, come da tradizione, durante la giornata. In questa giorno tutta la famiglia francescana condivide la grande gioia per la festa trascorrendo insieme l’intera giornata. Nel pomeriggio i ragazzi hanno animato la celebrazione delle ore 18:00. Il 14 giugno alle ore 19, i gifrini hanno partecipato alla processione in onore di Sant’Antonio, che ha attraversato il centro storico della città per poi ritornare al convento e assistere ai grandi fuochi d'artificio delle ore 23.00. Domenica 15 giugno, giornata dedicata ai giovani, la Gioventù francescana ha animato con canti, offertorio e letture la celebrazione delle ore 19.00 e a seguire ha assistito al concerto in piazza di Frà Alessandro, un frate dalla voce divina. I festeggiamenti si sono conclusi lunedì 16 giugno in attesa della festa del prossimo anno.



sabato 7 giugno 2014

LA GIFRA IN CONCERTO - San Filippo Neri: il santo della gioia. Concerto presso la basilica della Madonna dell’Olmo.

Domenica 25 maggio presso la basilica della Madonna dell’Olmo si è svolto un concerto in onore di San Filippo Neri, la cui memoria ricorre il 26 maggio. Egli fu un sacerdote italiano, venerato come santo dalla Chiesa cattolica. Fiorentino d'origine, si trasferì, ancora molto giovane, a Roma, dove decise di dedicarsi alla propria missione evangelica in una città corrotta e pericolosa, tanto da ricevere l'appellativo di «secondo apostolo di Roma». Radunò attorno a sé un gruppo di ragazzi di strada, avvicinandoli alle celebrazioni liturgiche e facendoli divertire, cantando e giocando senza distinzioni tra maschi e femmine, in quello che sarebbe, in seguito, divenuto l'Oratorio, ritenuto e proclamato come vera e propria congregazione da papa Gregorio XIII nel 1575. Per il suo carattere burlone, fu anche chiamato il «santo della gioia» o il «giullare di Dio».
Il concerto ha inizio alle ore 21:00  con una presentazione, da parte di Padre Candido del Pizzo, frate presso il convento S. Francesco e S. Antonio, dei cori partecipanti, che il collaborazione con don Giuseppe Ragalmuto, sacerdote della Madonna dell’ Olmo, ha organizzato questo evento. Il primo coro a esibirsi è stato quello della Madonna dell’ Olmo guidato dall’ organista Valerio e dal maestro Maurizio; a seguire quello della Divina Provvidenza, guidato da padre Candido del Pizzo e accompagnato dall’organista Ida Della Rocca, e infine il coro della GiFra, soprannominato coro “Arcobaleno” per le magliette colorate indossate durante l’evento. I gifrini, inclusi due araldini, i fratelli più piccoli della famiglia francescana, hanno eseguito tre canti: Madre dell'alba, il Magnificat di Frisina e Ave Maris Stella, riscuotendo grande successo. Tutto è stato reso possibile grazie alla direzione e all'accompagnamento dell'organista e gifrina Ida Della Rocca, che con grande pazienza e maestria ha aiutato i ragazzi a prepararsi per questo evento. Alla fine del concerto padre Candido ha voluto omaggiare i presenti con un canto improvvisato che ha visto la partecipazione dei tre cori e dell’assemblea partecipante.
Molta ansia e paura di sbagliare aleggiava dietro le quinte, ma i ragazzi si sono fatti forza a vicenda, consapevoli che i loro canti erano doni per il Signore.
Con queste poche righe la Gioventù Francescana di Cava de’ Tirreni vuole ringraziare quanti hanno partecipato e assistito al concerto. Un sentito ringraziamento va alla comunità della Madonna dell’Olmo, a Don Giuseppe Ragalmuto, a Padre Candido Del Pizzo, a Ida Della Rocca e, in particolare, un grazie ai giovani della parrocchia della SS. Annunziata per la loro presenza.

Alzata del panno di S. Antonio


In occasione dei festeggiamenti di Sant’Antonio (13 giugno 2014), il giorno 13 maggio 2014, ad un mese dalla festa, è stata celebrata la santa messa in onore del santo.  Alle ore 20.00  i gifrini hanno partecipato vivamente alla processione, per le strade del corso della città, durante la quale viene portato il panno del santo. Al termine della processione il panno è stato innalzato sulla facciata della chiesa, acclamato con esultanza dai presenti e con fuochi d'artificio. Così è stato dato avvio ai festeggiamenti in onore di Sant'Antonio che si svolgeranno dal 10 al 16 giugno.