domenica 3 aprile 2016

Mani Tese Verso Il Mondo

Sabato 12 Marzo la Gioventù francescana di Cava de' Tirreni ha vissuto l'iniziativa "Mani tese verso il mondo" incontrando i detenuti dell'Istituto a Custodia Attenuata di Eboli per il Trattamento delle Tossicodipendenze e/o Alcoldipendenze.
L'incontro, tenutosi presso il piccolo teatro curato e abbellito dai detenuti stessi, ha visto la partecipazione di nuovi detenuti che la scorsa volta non erano presenti, i quali hanno potuto assistere insieme ai gifrini ai momenti di testimonianza e di condivisione di alcuni detenuti, che hanno avuto ancora una volta il coraggio di parlare di esperienze della propria di vita, non vissute con semplicità e con razionalità.
Oltre alle testimonianze, in questo tempo pasquale, i gifrini e i detenuti hanno realizzato nell'istituto una piccola via Crucis e poi, insieme,  prendendosi per mano hanno recitato il Padre Nostro.
Leggiamo alcune emozioni e sensazioni vissute dai partecipanti:
SIMONA: "La visita all'Icat di Eboli per me è stata un'esperienza nuova che mi ha toccato molto. Ascoltare le testimonianze di alcuni detenuti che hanno attraversato vicende molto difficili, mi ha dato modo di riflettere su quante volte noi non apprezziamo  il dono della LIBERTA'. Libertà non solo come libertà di circolazione, ma anche come libertà di scegliere cosa è bene e cosa è male. Alcuni fanno delle scelte sbagliate,  optando per qualcosa che sanno non essere giusta,  ma quel momento di debolezza in quella determinata circostanza li induce ad orientarsi su quella strada. Ciò che conta è il ravvedimento, la voglia di tornare alla persona che si era prima, cercando di imparare dai propri errori per non commetterli più. Per fare questo noi esseri umani da soli non possiamo andare avanti, abbiamo bisogno di una forza "speciale", di una carica nuova, e questa forza può darcela solo il Signore".
MARCELLA:" La cosa che mi ha colpito è stato quando per concludere il pomeriggio dovevamo recitare il Padre Nostro e ci era stato chiesto di andare tra i detenuti. Nel tenere loro le mani il mio cuore batteva forte, non so descrivere che sensazione era, ma batteva ed ero felice".

ROSANNA:" E' la seconda volta che faccio questa esperienza e questa volta è stato come andare a trovare un amico che non vedevo da tempo! Ho conosciuto nuove persone… Conoscevo solo un ragazzo, ma la sua testimonianza è stata più dettagliata della volta precedente. Alcune esperienze sono molto forti e toccanti, c'è chi ha sempre vissuto con una famiglia di tossicodipendenti e chi in un quartiere difficile come Scampia. Si inizia per gioco, si continua per piacere e ci si riprende per vivere davvero! Il dolore provato da queste persone è davvero indescrivibile e per quanto ci si possa mettere nei loro panni, essere protagonisti è tutta un'altra storia. Spero che una volta usciti dall'ICAT trovino qualcuno che accetti il loro passato e li ami per come sono ora, senza pregiudizi. Uscire non è facile, non rientrare è difficile, per questo non devono sentirsi soli, altrimenti trovano rifugio solo nelle sostanze".

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