“In questo mio primo Messaggio per la Giornata Mondiale della
Pace, desidero rivolgere a tutti, singoli e popoli, l’augurio di un’esistenza
colma di gioia e di speranza. Nel cuore di ogni uomo e di ogni donna alberga,
infatti, il desiderio di una vita piena, alla quale appartiene un anelito
insopprimibile alla fraternità, che sospinge verso la comunione con gli altri,
nei quali troviamo non nemici o concorrenti, ma fratelli da accogliere ed
abbracciare”, con queste parole ha esordito Papa Francesco nel suo messaggio
per la pace.
In questi mesi, ripetutamente, ci sono state offerte immagini
di guerra e di distruzione in varie parti del mondo. Sono angosciosi venti di
guerra che continuano a scuotere l’umanità intera come un uragano che agita una
foresta arrecando ovunque distruzione e morte e il rumore delle armi è ancora
forte e assordante e tenta ogni giorno di spegnere la speranza nel cuore
dell’uomo. Eppure i giovani vogliono credere nella pace, essere giovani della
pace, della convivenza pacifica con i lontani e i vicini di ogni paese e
continente. La
gioventù francescana per il mese di gennaio 2014 si è impegnata a promuovere la
pace. Primo appuntamento è stata la
partecipazione alla Via Pacis, organizzata dall'Arcidiocesi e dal Punto
Pace Pax Christi, sabato 18 gennaio. La manifestazione prevedeva la partenza
dal convento di San Francesco e S. Antonio per poi percorrere tutto corso
Umberto I e terminava nel salone Paolo VI del palazzo vescovile. La Via Pacis è
stata strutturata in sei “punti luce”: ad ogni tappa ci si sofferma su un tema
proposto da Papa Francesco nel suo messaggio per la XLVII Giornata Mondiale
della Pace, ognuno affidato ad una realtà locale. Alla GiFra, insieme all’OFS, è stata affidata la tappa incentrata sul ruolo
che ha la fraternità di aiutare a custodire e a coltivare la natura. Lo slogan
proposto dalla fraternità è tratto da un
passo del Cantico delle Creature scritto da San Francesco d'Assisi:
"Laudato si Mi Signore per Sora nostra madre Terra la quale ne sustenta et
governa e produce fructi, fiori et herba". Inoltre ad ogni tappa è stata
integrata una testimonianza per mostrare alle persone presenti che la Pace non
è un’ utopia ma è possibile realizzarla con gesti semplici nel nostro
quotidiano. La Via Pacis è giunta al Duomo di Cava de’ Tirreni a suon di
musica, dove si è assistito al momento più forte della serata con la
testimonianza di padre Alex Zanotelli, sacerdote del quartiere Sanità di Napoli
e grande missionario nel mondo, che ha raccontato la sua esperienza di vita
incentrata sul Vangelo, sulla Pace, sulla salvaguardia del creato e sull’essere
vicino ai poveri e gli ultimi che soffrono. L’incontro è stato davvero toccante
e profondo perché Padre Alex ha vissuto sulla sua pelle i disagi e le
difficoltà dei popoli africani e sud americani ed ha saputo trasmettere queste
emozioni ai presenti. Ha fatto capire che il mondo è governato da pochi, ma che
noi, nel nostro piccolo e nel nostro quotidiano, possiamo cambiarlo.
Secondo
appuntamento proposto dalla GiFra è stato domenica 26 gennaio. I giovani
francescani hanno sensibilizzato la comunità
distribuendo estratti del messaggio del Santo Padre al termine delle
sante Messe con un invito a concludere il mese della pace con una veglia
svoltasi il 30 gennaio alle 20:30 presso il convento di San Francesco e
Sant’Antonio aderente all’ iniziativa “Dipingi le piazze di pace”. La veglia,
presieduta da padre Candido del Pizzo e animata da tutti i ragazzi della Gifra,
si è svolta in tre momenti legati al messaggio di Papa Francesco. Ogni momento
è contrassegnato da un dono: la lampada, simbolo della luce di Cristo che
illumina i nostri cuori e ci fa essere solidali con tutti gli uomini; il
crocifisso di San Damiano, simbolo di Cristo venuto nel mondo per tutti gli
uomini di ogni razza e di ogni cultura; il mappamondo, per preparare alla pace
il cuore di ogni cittadino del mondo. Durante l’ultimo momento ai presenti è
stato distribuito un cartoncino su cui poter scrivere una riflessione sulla
pace per affidare al Padre i nostri progetti di pace. La veglia si è conclusa
con la lettura di una toccante riflessione di don Tonino Bello.
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