Domenica 22 Novembre, nella solennità di
Cristo Re dell’ Universo, la Gifra di
Cava dei Tirreni, presso il Santuario di San Francesco e Sant'Antonio ha
vissuto il rito della Promessa e dell'Accoglienza.
La Santa Messa delle ore 20:00, presieduta da Fra Pietro Isacco e Padre Candido del Pizzo si è svolta normalmente fino all'omelia, durante la quale Fra Pietro ha invitato tutti i presenti ad essere cristiani sempre gioiosi e amorevoli verso il prossimo. Infatti è proprio sull'amore verso l'altro che ha voluto focalizzare l'attenzione, invitando i fedeli a guardare negli occhi la persona che sedeva loro accanto e a dirgli "TI AMO", proprio perché il Signore invita ad AMARE l'altro. Amare non è privazione, ma libertà, rispetto e sostegno per il fratello.
La Santa Messa delle ore 20:00, presieduta da Fra Pietro Isacco e Padre Candido del Pizzo si è svolta normalmente fino all'omelia, durante la quale Fra Pietro ha invitato tutti i presenti ad essere cristiani sempre gioiosi e amorevoli verso il prossimo. Infatti è proprio sull'amore verso l'altro che ha voluto focalizzare l'attenzione, invitando i fedeli a guardare negli occhi la persona che sedeva loro accanto e a dirgli "TI AMO", proprio perché il Signore invita ad AMARE l'altro. Amare non è privazione, ma libertà, rispetto e sostegno per il fratello.
Dopo
l'omelia, che ha suscitato qualche sorriso e molta riflessione nei presenti, la
Presidente della Fraternità ha chiamato i candidati alla Promessa, che
alzandosi in piedi, pronunciando con enfasi il loro “Eccomi” si sono avvicinati
all'altare, promettendo di ‹‹vivere la loro giovinezza sull'esempio del mite
Poverello d'Assisi, e avendo l’Eucarestia come centro, il Vangelo come guida,
la Chiesa come Madre e i poveri e gli ultimi come fratelli››.
A seguire, il rito dell'Accoglienza dove nuovi gifrini si sono impegnati a vivere il cammino francescano.
Come ultimo gesto, Fra Pietro ha consegnato ad ognuno dei gifrini il tau, che San Francesco d’Assisi, per la somiglianza alla croce scelse come segno, tanto che esso occupò un posto rilevante nella sua vita come pure nei gesti. In lui il vecchio segno profetico si attualizza, si ricolora, riacquista la sua forza salvatrice ed esprime la beatitudine della povertà, elemento sostanziale della forma di vita francescana.
A seguire, il rito dell'Accoglienza dove nuovi gifrini si sono impegnati a vivere il cammino francescano.
Come ultimo gesto, Fra Pietro ha consegnato ad ognuno dei gifrini il tau, che San Francesco d’Assisi, per la somiglianza alla croce scelse come segno, tanto che esso occupò un posto rilevante nella sua vita come pure nei gesti. In lui il vecchio segno profetico si attualizza, si ricolora, riacquista la sua forza salvatrice ed esprime la beatitudine della povertà, elemento sostanziale della forma di vita francescana.
Al rito è seguito il momento dell’offertorio e
sono stati portati all’altare il pane e il vino, segni dell’amore di Cristo,
che si dona totalmente a noi, e il Tau. Con
tale sigillo, san Francesco si firmava ogniqualvolta o per necessità o per
spirito di carità, inviava qualche sua lettera (FF 980). Così
il Tau, che ha alle sue spalle una solida tradizione biblico-cristiana, fu
accolto da San Francesco nel suo valore spirituale e il Santo di Assisi se ne
impossessò in maniera così intensa e totale sino a diventare lui stesso, attraverso
le stimmate nella sua carne, al termine dei suoi giorni, quel Tau vivente che
egli aveva così spesso contemplato, disegnato, ma soprattutto amato.
I gifrini hanno concluso questo momento gioioso ed intenso con i festeggiamenti insieme ai familiari e a tutta la comunità francescana, condividendo la gioia dell'essere fratelli con abbracci e con alcune riflessioni:
Rosanna: “Quest'anno ho rinnovato la Promessa per la quarta volta e ogni anno provo qualcosa di indescrivibile, ansia unita a gioia e responsabilità. Ansia perché si è agitati, responsabilità perché ci impegniamo a prenderci cura dei fratelli che il Signore ci ha messo e ci metterà accanto, gioia perché quando si tratta del Signore si è contenti a prescindere, è un porto sicuro dove la tempesta si trasforma in quiete, sempre! Rinnovare la Promessa è un po' come la Cresima, una conferma di ciò che si è fatto e che si continuerà a fare per il Signore e per i Fratelli”.
I gifrini hanno concluso questo momento gioioso ed intenso con i festeggiamenti insieme ai familiari e a tutta la comunità francescana, condividendo la gioia dell'essere fratelli con abbracci e con alcune riflessioni:
Rosanna: “Quest'anno ho rinnovato la Promessa per la quarta volta e ogni anno provo qualcosa di indescrivibile, ansia unita a gioia e responsabilità. Ansia perché si è agitati, responsabilità perché ci impegniamo a prenderci cura dei fratelli che il Signore ci ha messo e ci metterà accanto, gioia perché quando si tratta del Signore si è contenti a prescindere, è un porto sicuro dove la tempesta si trasforma in quiete, sempre! Rinnovare la Promessa è un po' come la Cresima, una conferma di ciò che si è fatto e che si continuerà a fare per il Signore e per i Fratelli”.
Simona: “ Per me
è stata la prima promessa, un'esperienza nuova e molto emozionante. Non
nascondo di aver avuto un po' di paura nel fare questo passo così importante, soprattutto quella
di non essere in grado di fare questa scelta. Subito dopo i miei timori sono svaniti e sentivo di aver
testimoniato, nel mio piccolo, l'amore di Dio con la mia vita. Spero di
continuare questo cammino e avere sempre la forza di superare le difficoltà che
incontrerò lungo la strada, crescendo sempre di più insieme alla mia
fraternità.”
Anna: “Quest’anno, per la prima volta,
ho vissuto il rito della promessa da presidente di questa fraternità. Chiamare
ogni gifrino per nome, guardare ognuno di loro negli occhi, ha assunto un
significato speciale. La fraternità è un dono che il Signore ci aiuta a
sperimentare ogni giorno….la fraternità va coltivata, custodita e amata. Essa
diventa parte della vita e come dice san Paolo siamo le membra di un unico
corpo in cui ognuna ha bisogno dell’altra.
Auguro a tutti i gifrini un buon viaggio, con la speranza che il cuore sia il loro unico bagaglio e che ritorni ricolmo dei colori più belli delle loro emozioni. Auguro loro di godersi il cammino con la curiosità e la gioia di chi sta imparando a camminare, ma soprattutto di ricordare tutto quello che i loro occhi riusciranno a vedere.”
Auguro a tutti i gifrini un buon viaggio, con la speranza che il cuore sia il loro unico bagaglio e che ritorni ricolmo dei colori più belli delle loro emozioni. Auguro loro di godersi il cammino con la curiosità e la gioia di chi sta imparando a camminare, ma soprattutto di ricordare tutto quello che i loro occhi riusciranno a vedere.”
Il Signore anche quest'anno ci ha donato nuovi gifrini, intenti a intraprende insieme a noi con impegno e letizia il cammino francescano.
Se anche tu vuoi camminare insieme a noi e a San Francesco, ti aspettiamo ogni giovedì per l'incontro di formazione alle 20:30 presso la saletta OFS-Gifra al Convento San Francesco e Sant'Antonio e alla Santa Messa domenicale alle ore 19:00.
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